Il 9 Congresso provinciale della FIOM – CGIL di Ragusa non ha proceduto oggi all’elezione del nuovo segretario provinciale. Giuseppe Castagna, segretario generale provinciale uscente è in scadenza e il direttivo ha deciso di affrontare l’elezione del segretario a dopo il congresso regionale di categoria.

Il direttivo eletto dai delegati è risultato composto da 15 componenti, tre i delegati al congresso di categoria e uno a quello confederale provinciale.

Il dibattito si è sviluppato attorno la relazione introduttiva di Giuseppe Castagna che ha puntato, subito, sui temi della crisi del settore metalmeccanico, oggi molto presente in Sicilia.

In provincia di Ragusa grandi numeri per la cassa integrazione ordinaria e straordinaria che dal 2008 al 2009 è passata da 157 mila ore a 975 mila ore con un aumento del 627%.

Il panorama delle attività produttive è desolante. Medie e grandi aziende hanno chiuso i battenti e sono state poste in liquidazione e con esse tragiche storie di licenziamenti. Quelle che rimangono sul mercato non stanno attraversando un bel periodo. Necessario una forza azione sindacale che deve coinvolgere tutta la Sicilia dove i colpi degli abbandoni delle gradi aziende fanno sentire forte il peso della crisi. La Cisl e  Uil, con l’accordo separato, hanno messo in crisi l’unità sindacale. La Fiom ha concluso Castagna cercherà in tutti i modi l’unità sindacale perché questa vuole dire l’unità dei lavoratori.

Giovanna Marano, segretaria generale della FIOM Sicilia, declina le priorità da porre in campo: aprire alle giovani generazioni i quadri sindacali in modo convinto; sconfiggere il progetto di arretramento sociale in atto nel Paese e infine seguire la linea che la FIOM ha assunto dopo la non firma al contratto che sta dando problemi alla Federmeccanica per i ricorsi che saranno posti in atto per le falle che il contratto evidenzia.

Un appello alla partecipazione e alla mobilitazione per lo sciopero del 12 marzo p.v. ha concluso il suo intervento.

La Fiom - Cgil è arrivata al congresso dopo 8 assemblee svolte nei posti di lavoro che hanno coinvolto 19 aziende metal meccaniche ragusane con 250 lavoratori fra iscritti e non