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09/02/2011 - UFFICIO STAMPA

Camusso.Il futuro e il diritto delle donne

 

 

 

 

 

 

Presentata oggi, nel corso di una Conferenza stampa, la manifestazione che domenica 13 febbraio, porterà in piazza la dignità delle donne italiane.Fino ad ora sono 117 le manifestazioni in programma. A Roma l'appuntamento è fissato per le ore 14 a Piazza del Popolo»

La negazione dei diritti delle donne non c'è Italia, non c'è futuro”, così il Segretario Generale CGIL, Susanna Camusso, è intervenuto nel corso della Conferenza stampa di presentazione della manifestazione che, domenica 13 febbraio, vedrà scendere in piazza le donne Italiane: scrittrici, metalmeccaniche, lavoratrici tessili, commesse, ricercatrici, casalinghe e studentesse.

L'appello 'Se non ora quando?' “è una cosa straordinaria - ha detto la leader della CGIL - il messaggio si è allargato rapidamente in tutte le città, che sentono la necessità di esserci”. Fino ad oggi, le manifestazioni in programma sono 117 in tutta Italia. A Roma, l'appuntamento è fissato per le ore 14 a Piazza del Popolo. La manifestazione sarà anticipata da un flash-mob sulla terrazza del Pincio.

Susanna Camusso, tra le prime firmatarie dell'appello, ha inoltre sottolineato la “assoluta trasversalità” delle adesioni e ha invitato a guardare al cuore del problema: la libertà e la dignità delle donne. Camusso, infatti, non entra nelle vicende che coinvolgono il Presidente del Consiglio, ma sottolinea come “anche in questo caso si deve sempre parlare delle ragazze, del lavoro delle prostitute e non si parla dell'origine del problema, ovvero della domanda maschile, dei clienti”. “Una modalità - ha aggiunto - insopportabile, si cerca il dito e non la luna. Noi non vogliamo occuparci del dito”.

“C'è un confine, non morale, ma etico - ha aggiunto la dirigente sindacale - che guarda alla funzione della politica e alla salvaguardia delle funzioni pubbliche”. “Se non ora quando un'Italia normale - ha concluso Camusso - che non sia una telenovela di cattivo gusto, ma che sia un'Italia vera. Con la negazione della dignità delle donne non c'è futuro”.