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L’otto marzo non è solo una giornata di festa ma un’occasione seria di riflessione sulla nostra condizione. Il momento vuole anche celebrare tutte quelle donne che hanno lottato e sono morte per aver reclamato un diritto negato;
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Ribadiamo con forza il ruolo primario che le donne svolgono oggi nella società. La nostra sensibilità e la nostra disponibilità dimostrano forza e vigore, altro che debolezza. Dimora in noi la consapevolezza dei nostri doveri ma anche dei nostri diritti che faremo valere sempre;
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La pari dignità non significa solo essere uguali ma far in modo che le nostre diversità abbiano lo stesso rispetto di chi ritiene di avere una posizione di privilegio rispetto a noi;
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Abbiamo consapevolezza delle diseguaglianze del mondo ma per noi donne il sangue che scorre nelle vene è di un colore uguale per tutte le razze;
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Vorremmo essere ricordate nella nostra quotidianità. Le donne sostengono il focolare domestico. Molte volte riesce difficile sorridere quando manca il cibo per i propri figli o vengono meno le necessità basilari per una vita dignitosa;
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La donna non è solo un corpo da amare o da rifiutare. La nostra identità e la nostra dignità stanno fuori da quel corpo. Vogliamo essere rispettate come donne, madri e come cittadine per quello che pensiamo, diciamo e facciamo;
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Il nostro essere donna è nel tener alti gli ideali in cui crediamo. Siamo tenaci, caparbie ma a volte anche fragili di fronte ai sentimenti e alle emozioni. E’ il valore aggiunto della nostra straordinaria femminilità;
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Vorremmo ascoltare quelle donne che non hanno il coraggio di reagire alla prepotenza dell’uomo padrone e dire loro che non sono sole. Non devono aver paura. La violenza è la negazione dell’ amore. Noi tutte allora ci stringiamo la mano per condividere insieme le gioie ma anche dolori. Coese e solidali facciamo la forza. Essere unite fa di noi un universo immenso. Insieme siamo insostituibili per l’armonia del mondo.
Le donne della cgil.
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