DETTAGLIO NEWS DAL PROVINCIALE |
19/09/2011 - FILT | ||
Fondi infrastrutturali. Un contenitore vuoto |
||
“ La delibera del CIPE del 3 agosto scorso che assegna alla Sicilia fondi per 1197 milioni di euro è un contenitore vuoto. Una sorta di specchietto per le allodole. Dei fondi FAS a favore dell’Isola non c’è alcuna traccia dell’atto di impegno nel sito del CIPE. E come se non fosse mai stato fatto.” Questa è la denuncia lanciata stamani a Ragusa dal segretario generale della Fillea Sicilia, Franco Tarantino nel corso di una conferenza stampa promossa dalla CGIL di tre provincie. Ragusa, Siracusa e Catania e tenutasi nel capoluogo ibleo. L’argomento dei tagli ai fondi previsti per le infrastrutture ragusane ( lotti 6,7,8, dell’autostrada Siracusa –Gela, della superstrada Ragusa Catania e dell’ampliamento del Porto di Pozzallo) al centro di ogni riflessione scaturita dai numeri. Tra questi fondi, continua Tarantino, sul cui il governo si era impegnato per 271 milioni di euro, c’è la destinazione delle risorse per la superstrada Ragusa -Catania che evidentemente è un’opera che si è deciso di derubricare. Se entro il 31 dicembre del 2012 non verrà posta la prima pietra l’iter sostanzialmente si conclude e va riaperto con tutte le conseguenze del caso. La manovra di governo prevede tagli per mille e quattrocento milioni di euro a favore del Sud; nei fatti è stato azzerato l’impegno del Governo per le opere pubbliche in Sicilia cioè nove opere previste e tra queste ci sono le tre grandi opere infrastrutturali che cadono nel territorio ragusano. Per la CGIL delle tre provincie del sud est siciliano l’analisi è dura. La classe dirigente politica non riesce a rendersi conto di quello che sta accadendo e non fronteggia una retrocessione sociale ed economica già scritta da questo governo. Ma quel che è più si perdono migliaia di posti di lavoro tra diretto ed indotto. In Sicilia nel settore edile, rispetto allo scorso anno, i dati delle casse edili parlano di un meno 40% di occupazione. Cosa fare per uscire dall’impasse. La CGIL non intende mettere tempo in mezzo e lancerà una iniziativa forte che parte dalla mobilitazione degli stadi generali delle tre provincie siciliane che chiederanno una interlocuzione urgente al Governatore Lombardo e all’Assessore alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo perché la Regione intervenga in tempo per non disperdere i finanziamenti già assegnati. Lo scenario sembra ormai disegnato. La Sicilia, è stato detto negli interventi del segretario provinciale della CGIL di Siracusa, Roberto Alosi e di quello di Catania, Giovanni Pistorio, è destinata alla marginalizzazione dal resto del Paese d e dall’Europa, basta osservare i ripensamenti sulla realizzazione del corridoio uno Berlino Palermo che nei fatti affonda il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Il problema è che mancheranno i riferimenti certi per lo sviluppo, per un’apertura seria e credibile verso i paesi del Mediterraneo. Franco Spanò segretario generale della Filt Sicilia non ha dubbi sul disimpegno totale del Governo per la Sicilia e allora è questo il momento per decidere, in maniera forte, il da farsi attraverso una mobilitazione che riesca a porre centrale la questione infrastrutturale in Sicilia. Ogni rinvio non solo è tardivo ma è soprattutto dannoso per tutte le opere pubbliche in Sicilia laddove oggi si mettono in dubbio anche i cantieri aperti non finanziando il completamento delle opere. “Bisogna coinvolgere i Sindaci e i presidenti delle provincie, le forze datoriali e sociali del sud est siciliano per dare la sveglia alla politica e tenendo comunque a riferimento la società civile alla quale, commenta Giovanni Avola segretario generale della CGIL di Ragusa, ci rivolgiamo per creare un forte ed incisivo movimento di opinione. Non possiamo perder più tempo atteso che le date di rendicontazione delle opere si avvicinano in modo perentorio. La CGIL non si arrenderà sino a quando non si porrà un punto di chiarezza sulla stato di fatto utile a sbloccare l’impasse in cui siamo tragicamente caduti.”
L'Ufficio Stampa |