DETTAGLIO NEWS DAL PROVINCIALE
01/11/2011 - UFFICIO STAMPA

Avola replica a Telenova. CGIL al passo con i tempi

 

 

Egregio Direttore,

sulla pagina video di domenica 30 ottobre u.s. vi siete occupati, con una nota dal titolo “ Nello Dipasquale, invidia e rivoluzione”, su alcune prese di posizioni del Sindaco di Ragusa che contengono una serie di valutazioni sull’amministrazione comunale e sul cosiddetto “Modello Ragusa” su cui non intendo soffermarmi.

 In questo contesto, ovvero il confronto e il dibattito su questo argomento, è stata tirata in ballo la CGIL e in modo diretto, ragion per cui intendo illustrare alcune riflessioni:

  1. Non si possono sintetizzare giudizi sul ruolo del sindacato quando, chi era presente per voi, ha ascoltato solo due minuti del mio intervento;
  2. rispetto alle cose riportate non ho plaudito all’iniziativa di un politico del PDL ma ho,solo, difeso il ruolo insostituibile dei partiti politici affermando che le associazioni tipo “Territorio” nascono purtroppo dal vuoto e dalla debolezza dei partiti stessi;
  3. ho difeso, facendolo con convinzione, l’iniziativa dei vescovi di Ragusa, Noto e dell’arcivescovo di Siracusa che con la loro lettera hanno stigmatizzato il ruolo ella classe dirigente del comprensorio ormai abbandonato a se stesso;
  4. ho sostenuto che il “Modello Ragusa”, compresa la piccola e media impresa, è stato strategico per lo sviluppo della nostra provincia il cui tessuto economico e produttivo è stato unico in tutto il Mezzogiorno e non credo di avere bestemmiato.
  5.  Comprendo che attaccare la sinistra, la CGIL da parte di chi si è alimentato della stessa placenta rende più autonomi e più liberi e quindi apparentemente più credibili. La stessa credibilità e lo stesso ruolo che questa testata giornalistica ha avuto rispetto alle giunte di centrosinistra della Città di Ragusa o ai giudizi sul sindacato ora “conservatore e stremo difensore degli occupati,“ ora “dilaniato da lotte interne” ora “assente rispetto alla domanda di tutela e di risposte ai disoccupati” ora “ struttura di servizi”, insomma storicamente inadeguato e sempre più in ritardo.

Fuori luogo e sino al patetico il sostegno all’Impresa di RSU,  Busso, da sempre in competizione con noi in un processo dialettico il più delle volte durissimo.

Ingeneroso, poi, il giudizio degli ultimi anni:

  • Il caso Ricciardi è ormai un fatto esterno alla CGIL;
  • Il congresso provinciale 2010 ha consacrato il “Patto per lo Sviluppo” su cui tutte le forze sociali e produttive discutono da due anni e in cui entro novembre ci sarà una grande manifestazione unitaria provinciale;
  • Unico soggetto sindacale in piazza per difendere il precariato della sanità, della scuola, delle cooperative sociali e contro i tagli e i licenziamenti; la manifestazione con il segretario generale Susanna Camusso sui giovani e il lavoro. Se questo è un sindacato giallo… giudichino i lettori !

Comprendo che l’esercizio neutro di essere intellettualmente onesti è arduo e complicato altrimenti si dovrebbe dedurre che questa CGIL è un sindacato che ha un suo dinamismo a passo con i tempi e soggetto politico attivo del territorio !

Per chiudere una riflessione politica. La CGIL con la sua centenaria storia ha partecipato attivamente al cambiamento del nostro Paese. E’ questa provincia ha dato il suo contributo.

Il cambiamento può essere possibile solo ad una condizione: se si riscopre la grande capacità di ascolto, senza steccati ideologici o frapponendo sterili interessi di bottega, rispetto a chi ha la sensibilità di comprendere la domanda di cambiamento e di esprimerla in modo chiaro e forte. La CGIL pur rimanendo fermamente ancorata ai suoi valori che si richiama alla Costituzione, ha la capacità di conformarsi al nuovo secondo le esigenze che salgano dal basso; perché è da lì che bisogna ricominciare il percorso se si vuole salvare il Paese e il territorio di questa provincia che non è più, da tempo, quell’immaginifica isola felice che originò quel “Modello Ragusa” oggi piuttosto in crisi.

 

Vive Cordialità.-

 

 

 

                                        Giovanni Avola                                       

p.s. con invito alla pubblicazione