DETTAGLIO NEWS DAL PROVINCIALE |
08/11/2011 - UFFICIO STAMPA | ||
Avola:"Provinia retrocessa. Ci vuole uno scatto" |
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Il 2011 passerà alla storia come l'anno in cui la provincia di Ragusa è stata declassata con la complicità, l'indifferenza o forse l'inanità di gran parte della sua classe dirigente che ci rappresenta nelle più alte sedi istituzionali. Allo svuotamento degli Ospedali di Comiso e Scicli deprivati persino del pronto soccorso è seguita la chiusura dei corsi di laurea di Agraria e Giurisprudenza. Quindi la cancellazione della caserma dei carabinieri di Frigintini cui sta per seguire la soppressione del Tribunale di Modica e probabilmente il relativo archivio di stato. Entro il prossimo 10 novembre sarà effettuato l'ennesimo dimensionamento della rete scolastica della provincia e se sarà attuata tout court la legge 111 del 2011 quasi un quarto delle scuole saranno cancellate. La riduzione delle risorse da parte della Provincia regionale e del Comune di Ragusa al Consorzio Universitario lascia presagire che anche la sorte dell'unica Facoltà universitaria, quella di Lingue, è segnata. I ritardi ormai decennali nell'avvio della realizzazione delle più importanti opere infrastrutturali, i tagli di posti nella scuola e nella sanità assieme alla drastica riduzione di risorse agli EE.LL. hanno triplicato la disoccupazione e impoverito ulteriormente il welfare. L'assenza di risorse per lo sviluppo e crescita ( i fondi Fas dirottati al Nord e i fondi Strutturali non spesi ) hanno compromesso tutto per cui anche i settori più dinamici del nostro tessuto produttivo son in profonda crisi. Cosa fare ? Il tavolo tecnico per la Tutela per il Lavoro e lo Sviluppo istituito presso la Camera di Commercio, tra tutte le forze sociali e produttive, sta elaborando una piattaforma rivendicativa chiara e forte che avrà il suo momento di sintesi in una grande manifestazione provinciale cui dovrà seguire la verifica dell'impegno delle istituzioni. La nostra comunità è stata umiliata e spogliata. Ritengo debba dare una risposta forte e determinata, riappropriarsi della propria identità, un'identità che ha radici storiche e culturali profonde e sorrette da un'economia solida che ha sempre scommesso sul nuovo nell'industria, in agricoltura, sull'artigianato, nel commercio, nel turismo. Oggi gran parte di questi settori rischiano l'implosione per carenze infrastrutturali, per le scarse tutele ambientali, per l'assenza di una programmazione e di interventi da parte del governo nazionale e la cui attuazione deve essere affidata alla Regione. Ma oggi c'è una nuova consapevolezza: a fronte di questa nuova e grande coesione sociale dovranno arrivare risposte concrete da parte del governo. I ragusani non sono più disponibili a subire le mortificazioni e la latitanza del governo e per questo, sono certo, ancora una volta si mobiliteranno unitariamente. Il Segretario Generale Giovanni Avola |