DETTAGLIO NEWS DAL PROVINCIALE
03/02/2012 - UFFICIO STAMPA

CGIL CISL UIL.Si al Quarto Polo universitario

                                                           

 

 

La riapertura del capitolo sulla costruzione del Quarto Polo universitario viene riaperto da i segretari generali di CGIL, CISL,UIL di Ragusa ( Giovanni Avola, Enzo Romeo e Giorgio Bandiera) in una nota inviata al Presidente del Consorzio universitario ibleo, Prof. Enzo Di Raimondo. Le confederazioni sindacali chiedono un incontro “utile ed urgente” per un confronto sull’argomento.

Nella missiva si legge tra l’altro: “registriamo, con nostro pieno rammarico, che siamo nuovamente costretti a partecipare ad una battaglia di retroguardia per mantenere in vita la facoltà di Lingue a Ragusa dopo avere assistito al depauperamento delle altre facoltà che ci hanno sfilato dalle mani senza colpo ferire.

Dover rinunciare, pur anche, ad una sola facoltà universitaria segna una sconfitta e una retrocessione del territorio in termini di nuovi saperi e di arricchimenti culturali che nei fatti depotenzia non solo le grandi opportunità per una crescita sociale e civile delle generazioni future iblee ma si muove in piena controtendenza rispetto ad una tradizione consolidata di percorsi formativi di indiscussa eccellenza.

Ci appare necessario, scrivono i tre segretari, superare, con il buon senso, tutta la questione che si connette ai tempi di erogazione degli impegni economici assunti con l’ateneo di Catania per rimettere al centro della discussione un problema più consistente e serio che si richiama alla ripresa della costruzione del quarto polo universitario in Sicilia.

Su questo versante si è registrata, ci permettiamo di dire, un’eccessiva disinvoltura rispetto ad un lavoro di sintesi, in fatto di accordi e di alleanze, che non è stato sufficientemente battuto dalla politica, dalle istituzioni e dal mondo accademico.

Come sindacato, oltre a preoccuparci dei 33 posti di lavoro in attività presso il CUI che vanno comunque salvaguardati, siamo disponibili a spenderci per riannodare i fili di un ragionamento rispetto al quale si è registrata un’arrendevolezza e una rassegnazione che non sono degne della posta in palio.”

 

L’Ufficio Stampa