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03/08/2012 - FP | ||
Lattuca:"Sulla Puccia incontro urgente con il Sindaco" |
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Il Giudice dott.ssa Lucia De Bernardin, letta la richiesta di rinvio a giudizio del P.M. depositata in data 27.6.2012, in relazione al procedimento n°634/12 G.I.P. nei confronti di : 1) Puccia Giorgio (omonimo titolare dell’Impresa ecologica); 2) Baglieri Giovanni (capo cantiere) ; 3) Puccia Giuseppe (figlio e Direttore tecnico); Imputati per i reati di cui alla richiesta di rinvio a giudizio; visti gli art. 418 e 419 c.p.p. ha fissato l’udienza preliminare in Camera di Consiglio il giorno 6.12.2012. il P.M. D.R. Gaetano Scollo, visti gli atti del procedimento penale n. 344/2012 R.G. notizie di reato nei confronti dell’Imputato, Puccia Giorgio, perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, approfittando della propria posizione di egemonia e di supremazia in quanto datore di lavoro, titolare dell’omonima ditta individuale operante nel settore rifiuti, agendo anche in concorso con Baglieri Giovanni, capo cantiere alle dipendenze della predetta impresa, ed in concorso con il figlio (dipendente) Puccia Giuseppe, tenendo una serie di comportamenti finalizzati a limitare la libertà di autodeterminazione dei lavoratori, nel contesto della gestione del servizio di igiene ambientale del comune di Modica, adottando con forme dirette – attraverso dei provvedimenti disciplinari ingiustificati – e/o indirette – tramite controlli ossessivi sul posto di lavoro – delle condotte volte ad incutere timore nei confronti di vari dipendenti e, in particolare, ai danni di coloro i quali risultavano essere iscritti al sindacato CGIL, i quali, per questo motivo, venivano presi di mira e particolarmente attenzionati e perseguitati, adottando provvedimenti arbitrari privi di motivazione, omettendo di corrispondere loro la dovuta e integrale retribuzione relativa alle ore lavorative effettivamente effettuate (con trattamenti retributivi deteriori e non adeguati alle prestazioni effettuate), facendo loro espletare dei turni di straordinario non retribuiti, adibendoli a delle mansioni estranee alle loro rispettive qualifiche, sospendendoli dal lavoro senza addurre idonee giustificazioni, arrivando anche a dei licenziamenti, costringendoli a lavorare in un insostenibile clima di palpabile tensione, interferendo persino nelle loro scelte private e personali, obbligandoli a cancellarsi dai sindacati di appartenenza (in particolare, la CGIL) ed impedendo loro di frequentare determinate persone a lui non gradite (come il consigliere comunale Gerratana) – anche al di fuori dell’orario di lavorativi – assumendo altresì atteggiamenti da “boss mafioso” , pretendendo di venire chiamato “Zu Totò”, trattenendo indebitamento dalle buste paghe dei dipendenti delle somme pari a Euro 10,00 / 15,00 circa, arrotondando per difetto gli emolumenti mensili corrisposti, e non provvedendo , inoltre, a versare parte dei contributi previdenziali ed assistenziali afferenti al TfR agli enti di previdenza complementare prescelti dai dipendenti PREVIAMBIENTE, ARCA SGR SPA e ALLEANZA ASSICURAZIONI, prospettando licenziamenti, provvedimenti disciplinari e/o la mancata dazione della retribuzione, nel caso non venissero accettate le condizioni di lavoro imposte, contrarie alle leggi ed ai contratti collettivi di categoria, costringeva i 14 dipendenti che hanno presentato denuncia ad assecondare, contro la loro volontà, le sue indebite richieste personali e, più in generale, le decisioni dell’impresa, atteso che i 14 dipendenti, coartati e maltrattati, per timore di ritorsioni e a causa della paura di potere essere licenziati, omettevano di denunciare le angherie ed i soprusi patiti, o, comunque li subivano passivamente per lungo tempo – determinandosi a fare valere i loro diritti lesi quale extrema ratio, allorquando non ne potevano più fare a meno, in quanto erano oramai già stati sospesi o licenziati – così da procurarsi, con tali illecite condotte, un ingiusto profitto, con corrispondente altrui pari danno.
Dopo aver finito di leggere tutte le accuse fatte dei lavoratori, non avevamo nessun dubbio che la Ditta Puccia avesse fin dall’inizio dell’appalto dei pregiudizi nei confronti del sindacato CGIL. Oggi, vedendo i capi di imputazione nei confronti dei titolari dell’impresa e leggendo alcune deposizioni di qualche dipendente, come quella che dovevano chiamare il titolare, Puccia Salvatore, u “Zu Totò”, ci rendiamo conto che non stiamo parlando di un impresa che si occupa della raccolta rifiuti, ma bensì di tutt’altra cosa. Alcuni mesi fa, la scrivente O.S. aveva lanciato l’allarme ed invitato il Sindaco di Modica, ad intervenire drasticamente, affinchè questa squallida è bruttissima vicenda cessasse il più presto possibile. Avevamo anche detto al Sindaco, che oltre alla responsabilità politica, si doveva anche assumere quella morale, perché i lavoratori, vanno salvaguardati prima di ogni altra cosa. Oramai la vicenda dell’appalto del servizio di Igiene Ambientale a Modica è di dominio pubblico, ma la cosa che ci preoccupa maggiormente di più è quella che alcuni dei 14 dipendenti che hanno avuto il coraggio di denunciare il proprio datore di lavoro, rischiano di essere licenziati per ritorsione, visto le numerose lettere di contestazione d’addebito e le numerose giornate di sospensione che in questi giorni si sono viste recapitare a casa. Quindi, la CGIL dice basta a tutta questa vergognosa vicenda e chiede urgentemente al Sindaco di Modica, un incontro al fine di tutelare tutti gli operatori ecologici di Modica e al fine di ridare ai cittadini una Città più pulita. Altresì si comunica, che la CGIL non starà a guardare, preannunciando fin da subito azioni di lotta e azioni legali al fine di debellare ritorsioni, vessazioni e pregiudizi nei confronti di tutti i lavoratori iscritti al nostro sindacato.
Il Segretario Prov.le Giovanni Lattuca
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